Iperconvergenza Informatica: Tutto Quello che Devi Sapere
Aggiornamento: 25 gen 2021

Parlare di iperconvergenza può risultare alle volte difficile: dover definire, anzitutto, questa architettura per poi analizzarla nei suoi particolari non è sempre agevole a causa della relativa complicatezza.
Per poter comprendere a fondo l’argomento, definire l’iperconvergenza informatica come un framework che accorpa l’elaborazione, il networking e lo storage in un unico sistema è il primo passo utile.
Utilizzata con il fine di ridurre la complessità che connota il data center e migliorare la scalabilità, questa infrastruttura si configura in una piattaforma composta da un Hypervisor, un Software-Defined Storage e, infine, una virtualizzazione della rete.
Iperconvergenza: da cosa deriva il nome e quali sono i compiti dei tre elementi fondamentali.
L’Hypervisor, da cui deriva il termine "iperconvergenza", è conosciuto anche sotto il nome di monitor della macchina virtuale; esso è un processo finalizzato a creare e gestire le VM (Virtual Machine) ed è appositamente collaudato per permettere ad un singolo computer host di supportarne delle diverse.
Gli Hypervisor, a tal punto, si suddividono in due macro categorie:
di Tipo 1, i quali vengono eseguiti senza intermediari sull’hardware dell’host; di Tipo 2, i quali vengono lanciati come layer software su un OS.
Il Software-Defined Storage, abbreviato spesso in SDS, è l’architettura di storage grazie alla quale è possibile distinguere l’hardware dal relativo software di storage; questo processo viene utilizzato per espandere la capacità dello stesso e, in più, per gestire più gruppi di risorse separate come se fossero un’unica entità.
La virtualizzazione di rete, infine, viene identificata nella separazione delle risorse di rete nel software, le quali di prassi sono distribuite nell’hardware.
Attraverso questo processo viene abilitato altresì il Provisioning virtuale, il processo utilizzato per configurare un’infrastruttura IT.
Perché scegliere questa infrastruttura Software-Defined
Adottare un sistema iperconvergente potrebbe non apparire utile a primo impatto tuttavia, investigando dietro questa sua definizione abbastanza machiavellica per chi non è del settore, è possibile scoprire che dietro essa si nasconde un’infrastruttura capace di semplificare le operazioni relative all’IT e che elimina i dogmi tradizionali della gestione dell’hardware.
Tra le caratteristiche che vanno annoverata all’iperconvergenza figurano, infatti, la disponibilità, l’affidabilità, le prestazioni e la complicità di poter predisporre l’IT per il medio-lungo termine limitando, di conseguenza, il Total Cost of Ownership (TCO, costo totale della proprietà).
L’adozione di un Appliance nata da strategie innovative e avanzate tecnologicamente non può che comportare per l’azienda l’ottimizzazione totale dei processi: un elemento fondamentale per la crescita visto che, al suo interno, comprende lo sviluppo di velocità operative più elevate.
L’iperconvergenza informatica, dunque, rappresenta quel passo in avanti che le imprese di piccole, medie e grandi dimensioni necessitano al fine di armonizzare tutti i processi interni all’IT, in modo da far convergere più sistemi sviluppati in diversi anni in uno più facilmente governabile.
A questo ultimo aspetto, infine, può essere direttamente ricollegato quello della sicurezza: un sistema organizzato e di cui si possono misurare i risultati è ciò di cui tutti dovrebbero disporre.
I principali vantaggi offerti dall’Iperconvergenza Informatica
Aver compreso che il sistema iperconvergente è l’avanguardia mirata a risolvere i problemi legati ai silos dell’infrastruttura IT è solo il primo passo.
Per apprezzare a fondo questa soluzione efficiente e al contempo semplice, analizzare i vantaggi che essa comporta è fondamentale.
Essi sono:
Efficienza: come appena affermato, l’Appliance porta direttamente con sé una migliore scalabilità abbinata a sistemi infrastrutturali integrati; all’esigenza di aumentare la potenza della sovrastruttura non bisognerà far altro che aggiungere dei nodi.
Implementazione celere e upgrade facilitati: trattandosi di un’architettura preinstallata, la possibilità di poterla adoperare in poco tempo non è da sottovalutare, soprattutto se in abbinamento si conta un IT incrementabile e facilmente aggiornabile.
Semplicità nella gestione: la chiave di successo di questo framework è che gli strumenti adibiti alla gestione sono comuni a tutte le componenti, di conseguenza la gestione agevolata permetterà di non ricorrere più a team specializzati.